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LA STORIA BIANCOROSSA
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[ M. Briaschi ] [ S. Campana ] [ D. Fortunato ] [ G. Mascheroni ] [ L. Menti ] [ L. Pasciullo ] [ A. Rondon ] [ P. Rossi ] [ G. Savoini ]
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Gioie
e dolori in biancorosso di Massimo BRIASCHI |
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Massimo
Briaschi, nato a Lugo Vicentino quarantadue anni fa, ha vestito la
maglia biancorossa dal 1975 al 1979 e dal 1980 al 1982,
collezionando complessivamente 70 presenze e realizzando 11 goals.
Con il Vicenza Massimo ha vissuto momenti esaltanti quando,
giovanissimo, partecipò alle gloriose avventure della formazione di
G.B. Fabbri e Paolo Rossi, e momenti sicuramente più duri, in
particolare quando la squadra scivolò in serie C.
Partendo
dai ricordi più belli, Briaschi ci racconta del Real Vicenza, anni
76-78: "Eravamo una squadra capace di vincere dappertutto dando
spettacolo, grazie ad un gruppo formato da persone intelligenti e da
ottimi giocatori, e ad un allenatore, Fabbri, che curava al meglio
al contempo l'aspetto tecnico e quello umano. Suggestiva ed
emozionante è stata l'esperienza in coppa Uefa, con il doppio
conforto contro il Dukla Praga, squadra che ci estromise purtroppo
al primo turno. Di quell'avventura mi rimangono due ricordi in
particolare, uno negativo ed uno positivo: il primo riguarda
l'infortunio subìto da Paolo Rossi nella gara d'andata, il secondo
il fatto che… al posto di Paolo, giocai io la partita di ritorno
al Menti, segnando il goal dell'illusorio vantaggio. La gara infatti
finì 1-1 e, stante la sconfitta dell'andata per 1-0, non riuscimmo
a qualificarci, anche se al Menti giocammo, sotto una pioggia
battente, un'ottima gara."
Al termine del campionato 1978-79, il Vicenza retrocedette in B,
pagina amarissima per una squadra che soltanto dodici mesi prima
aveva chiuso il torneo al secondo posto, alle spalle della Juventus:
"La ragione principale di questa metamorfosi risiede
semplicemente nel fatto che furono ceduti giocatori fondamentali
della formazione che tanto bene aveva fatto l'anno prima, così che
il giocattolo si ruppe."
Dopo un'esperienza a Cagliari, Briaschi, era il 1980, rientrò a
Vicenza, per vivere, purtroppo, un'altra pagina amara, ovvero la
retrocessione in serie C: "Fu un'annata stranissima, in cui un
insieme di circostanze negative ci spinse verso il basso.
Probabilmente una parte dei problemi derivò dal fatto che, con il
cambio in corsa dell'allenatore (arrivò Viciani al posto di Savoini,
n.d.r.), fu rifatta la preparazione fisica e perdemmo praticamente
due mesi."
Gioie e dolori, quindi, nell'esperienza in biancorosso di Massimo
Briaschi che, comunque, con il Vicenza ha avuto la fortuna di
realizzare quello che per molti ragazzini appassionati di pallone
non resta che un sogno, ovvero giocare nella squadra della sua città:
" Sicuramente questa è la massima aspirazione che un giovane
può avere, arrivare a giocare nella "sua" squadra, una
soddisfazione enorme che resta dentro. Mi viene in mente Maggio, che
come me ha percorso tutta la trafila delle giovanili ed ora è
arrivato meritatamente alla Prima Squadra."
Quando gli chiediamo quale sia il goal realizzato in biancorosso che
ricorda con maggior piacere, Massimo ne cita due: "La rete
realizzata a Torino contro i granata, nel febbraio 1978, perché fu
il mio primo goal in serie A, ed il goal in coppa Uefa contro il
Dukla, non solo per la vetrina internazionale che la gara
assicurava, ma proprio perché probabilmente è stata la rete più
bella che abbia realizzato in biancorosso: effettuai una conclusione
appena entrato in area di rigore, da posizione defilata sulla
sinistra del campo, conclusione che si insaccò sul primo palo,
quello del portiere."
Gli ricordiamo che gli abbiamo visto fare un goal ancora più bello
a carriera conclusa, e Massimo, sorridendo, capisce subito quale sia
il riferimento: "E' vero, la rovesciata nella gara d'addio al
calcio di Tacconi giocata qualche anno fa a Perugia…l'avessi
realizzato qualche anno prima, quel goal probabilmente mi avrebbe
allungato la carriera!…"
Episodi da raccontare sugli anni vissuti in biancorosso ce ne
sarebbero parecchi, ma uno in particolare torna alla memoria di
Massimo: "Una sera, eravamo in ritiro, ci trovammo in quattro -
cinque in una camera, di nascosto, a mangiare un'anguria. Mettemmo
il frutto in una vasca da bagno sotto un getto d'acqua fredda, per
rinfrescarlo, ma ce ne dimenticammo, così che si allagò la camera
di sotto e noi fummo scoperti e multati…"
Passando a
parlare del presente, chiediamo a Briaschi, procuratore di Maggio e
di Jeda, di illustrarci le qualità dei due biancorossi: "Le
prima qualità di questi ragazzi sono la serietà e la chiarezza di
idee. Dal punto di vista calcistico, Maggio ha una potenza atletica
impressionante per un ragazzo della sua età ed è destinato, se
continua così, alle grandissime platee; Jeda è un attaccante che
ha, fatte le debite proporzioni, le caratteristiche di Romario:
tecnicamente è fortissimo, è rapido e in area di rigore non
perdona. Ora dovrà confermare queste doti nel nostro
campionato."
Gli chiediamo qualche altro nome di giovani interessanti da lui
osservati: "Due su tutti: Bonetto, esterno sinistro
dell'Arezzo, destinato ad una grande carriera, e La Fortezza del
Bari, giocatore fisicamente molto forte, che, pur avendo grandi
margini di miglioramento, gioca già in serie A, il che è tutto
dire."
Infine uno sguardo all'andamento del campionato: "Per quanto
riguarda la lotta per lo scudetto, la Roma sta accumulando un bel
vantaggio, ma il campionato è lungo e nel passato, anche recente,
abbiamo assistito a rimonte clamorose. Anche la lotta per non
retrocedere si deciderà probabilmente solo all'ultima giornata; il
Vicenza a mio avviso ha qualcosa in più delle rivali, in quanto
dispone di più di un giocatore in grado di risolvere le partite con
qualche giocata di classe, ovvero Zauli, Toni, Bernardini, Kallon.
Mi sembra che la formazione biancorossa abbia anche trovato la
quadratura del cerchio a livello tattico, con i tre della difesa, in
particolare Marco Aurelio, ma anche Tomas e Dicara, che migliorano
di domenica in domenica. Insomma, non credo che avrà problemi a
salvarsi."
intervista di Massimiliano Lamola
tratta da "Vicenza Biancorossa" di Gennaio 2001 |
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